Donne e fiori: un binomio che diventa il fil rouge della mostra collettiva Naturalia in cui bellezza e sensualità, eterno ed effimero si intrecciano in opere d’arte che celebrano l’unione indissolubile tra mondo vegetale e universo femminile
Solo apparentemente lontani questi due mondi sono portatori di valori comuni quali sensualità e prosperità. Due forze della natura, nate dalla terra e nutrite dalla luce, entrambe ci regalano bellezza, protezione prosperità. Ogni donna, come ogni pianta, custodisce la capacità di trasmettere la vita e di rinascere dopo una tempesta. In una sola parola: la vita.
Ed è proprio la vita, umana e vegetale strettamente collegate e dipendenti una dall’altra, quello che gli artisti presenti in mostra hanno cercato di rappresentare attraverso le loro opere con approcci e linguaggi diversi che vanno dal figurativo all’astratto ma accomunati dallo stesso obiettivo e messaggio. Sono fiori che ci trasmettono messaggi contrastanti di forza e di fragilità, gioia e malinconia, eternità ed effimero.
Così Alessandro Casetti raffigura volti di donne con capigliature che diventano fronde arboree trasformandole in creature dei boschi in una celebrazione panteistica della natura e in un tripudio di colori, Maurizio Ceccarelli circonda di fiori orientali le sue geishe, tema centrale della sua poetica, trasformandole in moderne Madame Butterfly ripiegate nell’atto di annusare profumi floreali.
Massimo Barlettani, sul tema fiori ha incentrato la sua ricerca elaborando una personale tecnica pittorica tra fotografia e pittura, tra figurazione e astrazione. Con un effetto di velatura sgrana le immagini dei fiori fino a renderli quasi irriconoscibili ma vibranti di colori e sospesi sulla tela come mossi da una brezza leggera.
Alketa Delishaj, artista albanese, presenta opere che riflettono la vitalità del mondo vegetale e la natura fluida della memoria, evocando immagini di passeggiate bucoliche nei boschi del suo paese d’origine, trasformandole in un racconto visivo che intreccia percezione e ricordo.
Petali volteggianti nell’aria sospinti da un alito di vento, ricordi scoloriti di paesaggi amati o solo immaginati, sensazioni momentanee eppure indelebili nella memoria: c’è tutto questo nelle opere di Gabriela Azar Rubagotti. Con una tecnica e un linguaggio personale l’artista compone una musica visiva e ci consegna tele vibranti di poesia e di vita che comunicano armonia. Armonia che alla fine non può che generare bellezza e serenità.
Nella nuova serie Ocean Forest, l’artista lettone Valentinaki porta la sua indagine dalla superficie terrena alle profondità marine per una riflessione sulla posidonia oceanica, l’alga comune, una pianta essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema marino. Sono opere tridimensionali realizzate con una tecnica mista, colori acrilici e resine, i cui elementi verticali che emergono dalla superficie del quadro creano un movimento visivo grazie alla lucentezza del colore verde evocando una foresta sottomarina.