Bussando alle porte del cielo

E’ stata ospitata fino al 1 Aprile nella chiesa di San Biagio di Triuggio, da poco destinata all’accoglienza di opere d’arte e non solo di fedeli, l’installazione site-specific “Bussando alle porte del cielo” realizzata dalla scultrice Sonia Scaccabarozzi. L’opera è composta da  379 steli di ferro oscillanti, alla sommità di ognuno un piccolo frammento di ferro colorato rappresenta l’anima, tanti frammenti diversi quanti sono gli steli e quindi le anime che, nella loro diversità, sono accomunate dalla stessa tensione verso l’alto.

E’ una forza propulsiva, umana e sovrumana al tempo stesso, a sollecitare questo anelito e slancio vitale in direzione del cielo che consente di liberarsi, anche solo per un momento, dalla condizione terrena limitata dalla propria corporalità e singolarità per sentirsi parte del tutto cosmico, in comunione con il creato. Toccare il cielo con l’anima: è questa la massima aspirazione di beatitudine consentita alla condizione umana, è questo il messaggio che l’artista ha voluto affidare alla sua opera. L’installazione è stata visibile durante tutto il periodo della Quaresima fino a Pasqua anche in ore serali dall’esterno della chiesa, grazie ad un’ illuminazione ad hoc con un risultato di grande suggestione.

Il progetto, promosso dall’Amministrazione Comunale del comune di Triuggio, intende avvalersi dei curatori e critici dell’Associazione Culturale Streetartpiu: Felice Terrabuio e Vittorio Raschetti, per ani- mare un’articolata stagione di eventi di arte contemporanea ospitati nell’edificio ristrutturato. Un involucro di idee, bellezza e suggestioni in grado di innescare un dialogo tra concetti, forme, opere e pubblico interpretando e contaminando con i nuovi linguaggi della contemporaneità un luogo magico e suggestivo con una storia che affonda nei secoli. Si tratta di custodire una idea del sacro ancora in grado di dialogare direttamente con il cielo, ispirando la creatività degli artisti nel realizzare ed installare opere valorizzate dall’impiego di luce naturale con tutte le sue variazioni e ricchezze di sfumature. Una modalità di fruizione che predispone alla meditazione ed invita al rispetto del valore sacrale dell’arte, dono inatteso, allo stesso tempo vicino e lontano, trasparente e intangibile, liberamente contemplabile ma inaccessibile.