Affordable art FaiLa fortuna sfacciata del neofita ha accompagnato il debutto di ARCgallery nell’edizione milanese di AAF tenutasi dal 9 al 12 febbraio. Vivace e affollato, lo stand di ARCgallery si è fatto notare per lo stile nell’esposizione delle opere e per l’originalità dei lavori presentati.
Selezionati in base al linguaggio e alla tecnica espressiva, ognuno degli otto artisti invitati a rappresentare ARCgallery ha potuto offrire un distillato della propria arte. Così Bettybellù, Nadiaanna Crosignani e Carla Giulia Rescaldani hanno messo in mostra le loro opere al femminile con un linguaggio figurativo assimilabile per tema ma affrontato con tecniche diverse che ne hanno siglato la firma individuale. Volti e corpi femminili appena accennati e rappresentati attraverso elementi esteriori come un tutù di danza o un abito da sera.Nelle ballerine di Carla Giulia Rescaldani, nelle donne di BettiBellù, nei ritratti di Nadianna Crosignani, nei volti scolpiti di Francesca Romano il rimando alla loro interiorità è immediato. Donne che non si raccontano apertamente ma che lasciano solo intravedere scorci di vita vissuta o magari negata, forse solo sognata. La ballerina che non balla più e ha appeso al chiodo il suo tutù, l’attrice che ha interpretato tanti ruoli ma non quello che avrebbe voluto, la donna che ha vissuto una vita non sua… In questo repertorio dell’inanimato è assente la figura umana, eppure in questa assenza trova conferma la presenza della donna. O forse la sua anima. Nei lavori di Isa Locatelli, Brunella Rossi e Paolo Sangalli si percepisce una città che va oltre il dato fisico per approdare ad una dimensione più intimista. Sono paesaggi trasfigurati da un linguaggio artistico che arriva a cogliere l’essenza, l’anima del genus loci. Il paesaggio diventa così un medium, uno spazio/luogo transitorio di un rapporto in continua dialettica tra esterno e interno, tra reale e spirituale, tra pubblico e privato. Inutile quindi cercare nella realtà uno scorcio urbano rappresentato in questi lavori che idealmente si rifanno ad un luogo fisico conosciuto ma non riconoscibile, un luogo sedimentato nella memoria dell’autore e rielaborato attraverso le sensazioni, le emozioni e i ricordi. Accanto alla pittura, anche le sculture di Sonia Scaccabarozzi che riesce ad estrarre da un materiale duro e freddo come il ferro un’anima leggera che ci consegna un messaggio simbolico e poetico.