Portavoce di un modo contemporaneo di indagare il rapporto tra pittura, materia e luce è Bruno Bani con opere scultoree che hanno come tema costante la luna nelle sue alternanze celesti.
Le fasi lunari, messe a registro con un sapiente uso della luce riflessa e dei LED, creano un’atmosfera senza tempo, eterea e allo stesso tempo straordinariamente precisa, realizzata attraverso forme geometriche circolari. La dialettica costruttiva delle eclissi parziali è affrontata alternando valori cromatici distanti eppure in stretta correlazione, ciò che conta è infatti far corrispondere ai profili delle forme stagliate sul fondo un equivalente peso cromatico. E di poterlo fare con massima libertà di scelta, non solo i colori fondamentali e le gradazioni bianco-grigio-nero, ma anche minime e parziali campiture d’argento e d’oro: luce su luce, senza tregua. Attraverso questi differenti transiti formali, l’ambiente realizzato da Bani offre polivalenti effetti percettivi che concorrono a destabilizzare il luogo, a modificarne l’assetto, in una dimensione ambivalente dove le distanze si annullano, la visione si smaterializza, l’esperienza sensoriale si accentua con valenze sinestetiche che evocano la soglia tra visibile e invisibile.
Nato a Cernusco sul Naviglio (Milano) nel 1964 ed inizia a dedicarsi alla fotografia fin dall’adolescenza. Collabora, in qualità di fotografo, con gallerie d’arte e archivi d’artisti. Dal 2006 affianca all’interesse per la fotografia quello per la pittura a cui, presto, aggiunge la sperimentazione con la luce. Tra le mostre più recenti quella al Teatro Romano di Sessa Aurunca nel giugno 2023, Re-Live, nato da un suo progetto nel 2019, per far rivivere luoghi meravigliosi ma dimenticati, espone insieme ad altri artisti nazionali e internazionali.Vive e lavora a Milano.