Alessandro La Motta – La bellezza dell’imperfezione

La ricerca dell’artista riminese è una rilettura in chiave contemporanea dei miti e delle figure della classicità greca. Nelle teste di statue femminili riprodotte in calchi di gesso e ricoperte da un sottile strato di cera la bellezza originaria delle dee sembra sfiorire nei tratti appena abbozzati o corrosi. Un tentativo dell’artista per ricordarci l’inesorabile passare del tempo in un “memento mori” di struggente attualità. Ma la corruzione del tempo non riesce a cancellare la bellezza originaria dell’ideale classico che ormai appartiene alla coscienza collettiva trasformandosi così in un “memento vivere” che travalica epoche e culture. Il frammento, quello che resta, non fa che enfatizzare il ricordo, rendendo la memoria parte del presente. In un salto temporale senza soluzione di continuità queste sculture annullano passato e presente consegnando al futuro la loro bellezza, imperfetta nella forma  ma intatta nell’idea.